Il secondo viaggio dopo tre anni di attesa e di stasi.
Ore 11:00, si decolla. Si individuano nuvole e bianco intorno. Solo.
Il cielo azzurro promette bene e rende il circostante luminoso
e chissà la terra svedese come si presenterà ai miei occhi.
Potrei saltellare sui batuffoli bianchi invitanti, ma non si può.
Rischierei che la forza di gravità mi chiami a sè.
Appunti di Viaggio, la terra svedese / Travelling notes, the sweden land
Un’oasi di verde appaga la vista dopo aver attraversato la Germania, un pò di acqua del mar Baltico per sorvolare laghetti e boschetti che già invitano alla pace e al silenzio. L’aeroporto di Stoccolma, Skavsta, è quello più piccolo. Sembra di atterrare in mezzo ad una foresta. Un vento freddo è poco accogliente, scompiglia i capelli, ed il sole, quando spunta da dietro le nuvole, riscalda. Sono favorevole agli aeroporti piccoli, concentrati. Non c’è caos, è tutto ordinato, educato. La confusione non regna sovrana ed è tutto a portata di mano. Coffee shop, ristoranti e money change.
Malgrado gli aeroporti maggiori possano far raggiungere altri posti nel mondo.
Tutta un’altra lingua. Si, perché in terra straniera una lingua diversa dall’italiano bisogna pur saperla. In questo caso l’inglese! Ancora non mi sono resa conto del cambio con la corona svedese, moneta nazionale,ma avrò modo di imparare in 10 giorni.
L’attesa per il pulman verso Linkopjng è lunga e mi invento. Chissà il tragitto ciò che meraviglie donerà. Gli occhi si sono già deliziati ammirando sublimi panorami di nuvole sospese tra la terra e cielo ed attendono altri sguardi, magari con un pò di musica agli orecchi, giocando con le parole creando Poesia.
Annalisa
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