L’incanto della danza tra sogno e realtà
Artista poliedrico e versatile, Lindsay Kemp è un poeta visionario dallo stile personale, leggero, provocatorio e rarefatto, che combina le alchimie della luce alla bellezza del movimento. Un evento imperdibile per uno spettacolo ricco di misticismo e spiritualità
Sabato 14 luglio, presso il Teatro Persio Flacco di Volterra, Lindsay Kemp ha portato la magia della danza nel suo spettacolo Kemp Dances–Invenzioni e Reincarnazioni, nell’ambito della XV edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra. Un’esibizione eccezionale seguita da una platea attenta e raccolta, in una dimensione onirica, sospesa nel tempo.
Trasformista, poliedrico e versatile, Lindsay Kemp è un visionario, un artista totale dallo stile personale, leggero, provocatorio e rarefatto, che combina le alchimie della luce alla bellezza del movimento. Mimo, attore, danzatore e coreografo, è stato maestro e ispiratore, tra gli altri, di Kate Bush, Mick Jagger e del leggendario David Bowie, alias Ziggy Stardust.
Nei settantacinque minuti di spettacolo, tra dinamici cambi palco e accurati quanto essenziali dettagli scenici, Kemp divide lo spazio con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Pucci.
Nei “sette tableaux” rappresentati, Kemp, vestito e truccato in total white, è una tela sulla quale dipinge i personaggi che, grazie al movimento coreutico, nascono o rivivono, come da titolo.
Il sipario si apre su “Ricordi” di una Traviata, omaggio a Giuseppe Verdi. Con una mimica morbida e dolce, spesso danzando come un “derviscio“, Kemp narra la passione di Alfredo e Violetta, dai fasti iniziali fino al tragico epilogo. La “femme en rouge” è il passo a due di Daniela Maccari e Ivan Ristallo. Un bistrot parigino è il teatro di un amore appena nato, danzato con grazia e leggerezza, bruscamente interrotto dal violento scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Sulle note del “Laudate Dominum” di Mozart, Kemp interpreta “Il fiore”, coreografia in cui tutto è affidato alle gestualità. Le espressioni del volto, la dilatazione degli occhi, della bocca, le braccia e le mani accompagnano il gesto in perfetta sintonia con la musica.
“Mi vida” è, invece, l’omaggio al coreografo Luc Bouy. La Maccari e Ristallo danzano con un eccezionale controllo dei movimenti, su musiche di Paniagua e di Tarrega, fino a che Vanzo, nei panni della Morte, ne decreterà la definitiva separazione e all’addio, su sottofondo di Arvo Part.
Doveroso il tributo corale al “ballerino di Dio“, Vaslav Nijinsky, con un frammento del suo Diario – elogio di un personaggio lucidamente folle – innovatore assoluto della danza. La sua vita, dai successi mondiali alla malattia mentale, è condensata in pochi minuti, sotto una nevicata di piume.
Gran finale di Daniela Maccari con “Il cigno”, di Camille Saint-Saёns, e di Kemp con “L’angelo”. Il primo, apparentemente fuori dai canoni del balletto classico, è per questo ancora più realistico; il secondo, sulle note del “Requiem” di Verdi, trasforma Kemp in un essere etereo, che discreto e silenzioso si congeda dal pubblico, tra applausi scroscianti e una meritatissima standing ovation.
Kemp Dances è uno spettacolo denso di misticismo e spiritualità, potente ed evocativo allo stesso tempo. È il manifesto di un maestro di gestualità geniale e umile, simbolo dell’essenza umana, padrone assoluto di una dimensione fantastica divenuta realtà.
Elena D’Elia
Foto: Sergio Battista
Teatro Persio Flacco
XV edizione del Festival Internazionale del Teatro Romano di Volterra
14 luglio
prima internazionale
Dances Lindsay Kemp
con Daniela Maccari, Ivan Ristallo, James Vanzo e Alessandro Paci
coreografo belga Luc Bouy e La Femme en Rouge di Kemp per Daniela Maccari ( coreografa collaboratrice e musa ballerina di Kemp con l’attore ballerino Ivan Ristallo)
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