Confessioni di una diversa Alda Merini
Per una sola sera, il Teatro della Visitazione di Roma ha ospitato la figura possente della poetessa milanese. Un primo studio in cui l’attrice e regista Marzia Ercolani, affiancata in scena dal chitarrista Stefano Scarfone, impianta una narrazione cruda e potente in omaggio alla Merini ma dedicando, al contempo, un richiamo alla legge 180, che quest’anno compie 40 anni
L’attrice attinge ai testi poetici de “L’altra verità: diario di una diversa” e “Terra Santa” per donare una struttura robusta alla drammaturgia, in cui l’uso del corpo è evidente.
La recitazione vive di un ritmo serrato, attraverso toni di voce versatili. Peccato l’uso dell’archetto, una scelta tecnica necessaria, che purtroppo non ha dato il giusto risalto alle capacità espressive dell’interprete nella morbidezza dei suoi toni. La presenza in scena di Stefano Scarfone, infatti, con la sua chitarra e la loop machine, usata al fine di creare effetti sonori particolari, non ha permesso di conseguenza di recitare in modo classico.
La narrazione si combina di versi toccanti e la storia della Merini stessa, fatta di ribellione costante e voglia di combattere. Racconta la vita tragica dei manicomi, dove i volti degli esseri umani erano tutti uguali. Uno stato di evasione in cui tutto era negato e per vivere un momento di felicità, le scappatoie erano necessarie.
Si viaggia quindi tra nostalgia e poetica, fluttuando nell’aria. Le musiche acustiche dal vivo accompagnano il monologo dell’Ercolani con ritmi suadenti, lievi, vellutati e, a volte, rapidi e rabbiosi: si contestualizza inoltre l’epoca in questione con la canzone “24.000 baci”. Le luci, per la maggior parte sempre bianche, giocano con le ombre creando effetti fotografici particolari.
Costantemente si segue l’attrice che gioca con il corpo in modo equilibrato su di un manto di petali rossi. Sebbene l’insieme sia stato dunque lineare, consigliamo però di alleggerire una scena in particolare ma metaforicamente potente e liberatoria, che evoca ribellione e apre le porte verso l’esterno di quelle “prigioni dell’anima”.
Marzia Ercolani vive dentro la vicenda intorno a una scenografia composta da due reti singole, cercando il senso dell’esistenza e la ricerca dei valori, elaborati nelle liriche incisive della poetessa, dense di vita, di verità, di sofferenza. La poesia diventa così un modo di sentire, di sentirsi: è una delle tante manifestazioni della vita.
Mentre noi prendiamo coscienza dell’insieme per portare con noi un po’ di quell’Alda che l’attrice incarna e alla quale dona voce, essa stessa, infine, concentra sul finale una sorta di manifesto e di grido rivolto a tutti: “Anche la follia merita i suoi applausi“.
Annalisa Civitelli
Foto: Andrea Melaranci
Teatro della Visitazione
9 maggio
I colori maturano la notte. Confessioni di una diversa Alda Merini
adattamento liberamente tratto da “L’altra verità: Diario di una diversa” di Alda Merini
di e con Marzia Ercolani
musiche dal vivo Stefano Scarfone
assistenza Caterina Dazzi
luci Giacomo Cursi
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