Una morte schivata
In occasione della rassegna “Una stanza tutta per lei” è andato in scena dal 16 al 19 marzo “Amorosi assassini – facciamo finta di niente dai…”, scritto e interpretato da Valeria Perdonò. Al Teatro Brancaccino di Roma il secondo spettacolo in programma è stato intenso ed emozionante
Immaginate di svegliarvi in una tranquilla mattina di luglio. Vi chiama il vostro ex marito o compagno e dice di voler venire a trovarvi per colazione. Suona il campanello, entra in casa, vi porta persino le paste. Successivamente prende un asse di legno, che ha portato con se insieme ai dolci, e inizia a picchiarvi. Poi prende il filo del telefono, vi strangola e vi getta in un cassonetto chiuse in un sacco della spazzatura. “Immaginate” perché purtroppo questa storia tanto surreale potrebbe accadere a ognuno di noi.
Vorremmo continuare specificando che questa sia solo una sceneggiatura, invece questo brutale episodio è accaduto realmente undici anni fa a Macerata. La donna vittima di questa violenza si chiama Francesca ed è stata tirata fuori quasi morta dal cassonetto: è stata salvata per miracolo. Il suo ex marito si chiama Bruno, di famiglia nobile e benestante, non ha mai mostrato segni di violenza in precedenza. Sconterà solamente dieci giorni in carcere per questo episodio.
Valeria Perdonò parte da questo crudo fatto di cronaca, approfondendolo e analizzandolo durante l’intero spettacolo, per poi andare ancora più a fondo e trattare il più ampio tema del ruolo della donna mediante una narrazione fluida e intensa.
Nonostante il filo conduttore della pièce sia delicato e toccante, la Perdonò, grazie ad una grande dose di sarcasmo, riesce a strappare tante risate alla platea. Elenca e demolisce uno ad uno tutti gli stereotipi in cui è incatenata la figura femminile, rendendoli semplicemente ridicoli e privi di senso.
Un percorso storico dunque che parte da Aristotele e Simonide, passa per Eva e il cattolicesimo, per arrivare poi ai giorni nostri denunciando apertamente la legislatura italiana, che non riesce a tutelare le tante donne vittime di violenza e la società intera, la quale osserva con omertà i tanti casi di abusi sulle donne. Una sintesi di ciò che è stata e di ciò che significa ancora oggi la discriminazione di genere, accompagnata inevitabilmente da una visione ancora troppo maschilista della società.
La donna, infatti, si trova a dover giustificare al mondo la propria indipendenza, le proprie debolezze, la propria forza, il proprio corpo, la propria maternità o addirittura quella mancata. Le donne devono giustificare tutto. Gli uomini no. Per gli uomini molte cose sono dovute, sono giustificate e giustificabili. Si può giustificare persino un tentato omicidio come accaduto nella vicenda ripresa dalla Perdonò.
L’autrice e interprete di questo bellissimo spettacolo si avvale della complicità del maestro Marco Sforza, che oltre ad occuparsi dell’accompagnamento musicale, si presta a divertenti parentesi comiche. La performance vive di un ritmo sostenuto: si alternano momenti emotivamente toccanti ad esibizioni canore ricche di brio e carisma, il tutto amalgamato alla perfezione.
Un’opera che fa riflettere la platea, riuscendo ad arrivare nel profondo in maniera delicata, empatica, intelligente, sarcastica, e ironica: lo spettacolo è infatti avvincente, ma sopratutto lascia qualcosa nell’animo dello spettatore una volta chiuso il sipario.
Giorgia Greco
Teatro Brancaccino
Rassegna Una stanza tutta per lei
dal 9 marzo al 14 maggio
Amorosi assassini – facciamo finta di niente dai…
dal 16 al 19 marzo
di e con Valeria Perdonò
al pianoforte Marco Sforza
art director Federica Restani
Quest’ opera di
https://brainstormingculturale.wordpress.com/è concesso in licenza sotto la
Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 3.0 Unported
Based on a work at brainstormingculturale.wordpress.com