Quando le diversità uniscono
Dal 6 al 15 gennaio, la suggestiva cornice del teatro dei Conciatori, ospita Lettere di oppio di Antonio Pisu. Lo stesso autore recita accanto a Tiziana Foschi in uno spettacolo originale e ben pensato, che si muove tra sogno e realtà, incorporeo e materiale, pensiero e azione
Il palco è un labirinto di libri, in cui si muovono agilmente i protagonisti della pièce: Dorothy Wellington, una nobildonna inglese che attende il ritorno del marito dal fronte (siamo nel 1860 e il Regno Unito è in guerra con la Cina da 18 anni per dispute commerciali riguardanti l’oppio), e Thomas, giovane e fidato maggiordomo, che legge con cura ogni lettera che il marito George invia alla nobildonna.
Dorothy (Tiziana Foschi) e Thomas (Antonio Pisu), tra liti, riappacificazioni, confidenze, piccole schermaglie, danzano un tango in cui si scontrano, dialogano, si sfidano, fino a ritrovarsi in un rapporto intimo, in cui l’uno sembra specchiarsi nell’altra. Impacciato e simpatico lui, schiva e stretta nei suoi abiti eleganti lei, i due lentamente cominciano a conoscersi, in un crescendo fatto di formalità che sembra celare molto altro.
In scena, infatti, assistiamo ai dialoghi reali tra i due protagonisti, e ai “retropensieri“, ovvero a ciò che vorrebbe uscir fuori direttamente dalla “pancia” ma rimane segreto, per pudore e riservatezza.
La pièce quindi, gioca su due livelli: la consapevolezza e l’istinto. Spesso è la testa che parla, ma è l’istinto che vorrebbe avere la meglio. Un’ ottima trovata scenica, che rende i dialoghi vivaci e frizzanti, conferendo allo spettacolo freschezza e originalità.
Thomas, nel frattempo, per evitare di perdere il posto, nasconde alla nobildonna la morte del marito, e continua a leggere a Dorothy (di cui è innamorato) “finte” lettere romantiche scritte di suo pugno: nasce un rapporto tenero, fatto di attese, di parole non dette, e di desideri repressi che aspettano solo di esplodere.
Il giovane maggiordomo, che inizialmente fatica a leggere correttamente le lettere di George, comincia a divorare libri per scrivere pensieri sempre più articolati e appassionati, e Dorothy, dal canto suo, notando i progressi del giovane Thomas sembra apprezzarlo ogni giorno di più.
I ruoli si intrecciano: Dorothy lentamente si lbera dai falsi pudori; Thomas sposa il mondo della nobildonna, fatto di parole scritte e poesia. L’incontro e l’unione tra i due universi apparentemente inconciliabili avviene proprio grazie all’oppio, che sembra definitivamente spogliare i due di ogni resistenza intima e psicologica.
Thomas e Dorothy, tra segreti confessati e rivelazioni, si ritrovano abbracciati e intimamente intrecciati, non tanto in un rapporto romantico, ma in una naturale quotidianità in cui è difficile fare a meno l’uno dell’altra.
Lo spettacolo, grazie alle eleganti trovate sceniche , all’ambientazione, e alle ottime interpretazioni degli attori, ben diretti da Federico Tolardo, risulta inedito e scoppiettante, sebbene sia lievemente eccessiva la sua durata.
Sarah Mataloni
Teatro dei Conciatori
C.U.T. – Contemporary Urban Theatre – 100% TAGLIO CONTEMPORANEO
dal 6 al 15 gennaio
Lettere di oppio
regia Federico Tolardo
autore Antonio Pisu
con Tiziana Foschi e Antonio Pisu
scene Tiziana Massaro
costumi Gisa Rinaldi
luci Stefano Lattavo
Quest’ opera di
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