…contro il male di vivere spesso incontrato
Quanto è importante la fantasia
Esilarante nelle sue esibizioni, il Nano Egidio, diverte adulti e bambini. Uno sguardo sarcastico della realtà grazie al suo linguaggio innovativo e mai volgare, rivolge agli spettatori un messaggio importante: come vivere nel Paese della fantasia per salvare il mondo
La rappresentazione si apre con una voce fuori campo che invita a rilassarsi, quasi a creare un effetto zen. L’ansia, si sa, è il male comune – uno stato umano – ma certamente si può contrastare. La chiave adottata per allestire la scena è in puro stile comico; il sottofondo musicale tecno unito al gioco di luci che si accendono e spengono, è un espediente innovativo.
Il Nano Egidio, collettivo teatrale di attori e pupazzi, è formato da Marco Ceccotti, Francesco Picciotti e Simona Oppedisano. I tre hanno trovato la loro chiave per interpretare il mondo di oggi, e sono stati ospiti del Teatro Studio Uno di Roma, dal 9 al 26 marzo, con il Nano Egidio, la trilogia – Una retrospettiva prematura, una mini residenza artistica.
Con il Nano Egidio contro il male di vivere spesso incontrato assistiamo al racconto della realtà in chiave ironica e dissacrante. I tre attori, infatti, hanno “costruito” un loro linguaggio che – ilare e leggero – attraverso l’utilizzo di pupazzi (a cui si dà voce) e giochi per bambini, porta in scena anche l’interpretazione di alcuni personaggi dei fumetti: elementi, questi, che delineano le storie di Egidio. Il pubblico assiste quindi a una narrazione surreale dei nostri giorni.
L’ “idea” del collettivo teatrale di fatto si struttura intorno la vicenda del Nano, che desidera salvare il mondo. In questo caso, gli attori ci invitano ad alleggerire le nostre coscienze tramite il gioco fantasioso che instaurano sul palco, il quale, fronteggiato con vari mezzi – attuati tutti i giorni da parte nostra – può davvero sconfiggere il male di vivere.
Nonostante la difficoltà iniziale nel decrittare la storia, man mano che essa va avanti, ci si accorge invece che ha un filo logico ben preciso: tanti, infatti, sono i fatti di cronaca trasposti, attingendo dalla stessa realtà. Gli argomenti toccati sono svariati, e giungono a noi grazie alla divertente parodia.
L’argomento della discriminazione (l’arrotino e l’ombrellaio che non cita gli uomini, ma solo le donne), è un esempio; le informazioni in generale; l’impatto della pubblicità su di noi; i differenti slogan che bombardano le nostre menti; le crisi personali; internet e le difficoltà di connessione; skype; le video chiamate; i giochi on-line; i cellulari e i relativi selfie; FB ricorda, invece, che tutti muoiono (dalle vittime delle stragi ai cantanti famosi); usi e costumi della gente; l’alimentazione bio; gli effetti positivi delle bacche di goji, per attribuirle come miracolose. Tutti elementi semplici, quindi, e a portata di “click”, sui quali si basa la storia di Egidio.
Una dimensione parallela dunque che fa riflettere, dove la colonna sonora si sviluppa intorno ai suoni di bombardamenti, di guerre, di coprifuoco, allineandosi alla musica zen, che ci avvicina alle filosofie orientali di oggi, seguendole per moda o puro interesse.
La resa dei personaggi e le loro espressioni, oltre a essere contestualizzate all’interno di un mondo immaginario, vengono inoltre accentuate dalla gamma espressiva e vocale degli attori, soprattutto quella di Simona Oppedisano: versatile, si presta a diversi timbri vocali.
Il Nano Egidio è il Presidente del Regno della Fantasia, mentre la Generala nuda viene interpretata da una Barbie. Quest’ultima ricorda il mondo ludico delle bambine cresciute negli anni ’80 ma, soprattutto, rievoca il modo in cui si giocava con la bambolina lunghi capelli biondi dal corpo perfetto, tra piroette, acrobazie, e spaccate in aria. Batman è, invece, cattivo; al contrario di come siamo abituati a conoscerlo, si ritrova a giocare il ruolo di un inquieto santone a cui tutti si rivolgono.
Il sottofondo religioso fa da contraltare al contesto: Dio è scomparso. Che fine ha fatto? Dove lo si può trovare? Richiamo questo alla perdita dei valori umani, del contatto con gli altri e della parola stessa. La politica dal canto suo si forgia sempre di fare leggi nuove senza alcun risultato; mentre la conferenza delle divinità vede riuniti il Budda, Thor, Maometto, l’invisibile Unicorno Rosa, Bob Marley, Hari Krishna, il Papa, seguiti da una serie di Madonne – parodia che segna il modo di imprecare attuale – intenti a costruire la pace nel mondo. Il fine è quello di eleggere una sola divinità sulla terra, provando a conciliare le varie religioni, e mettere da parte screzi e divergenze.
Le riflessioni sul mondo attuale giungono puntuali come gli idiomi ci ricordano tuttavia di accettare le differenze tra noi e gli emigrati; non uniformandosi tutti al medesimo linguaggio, si può infatti mantenere integra la propria identità. Il pregio del Nano Egidio è dunque raccontare il peggio del mondo grazie a un linguaggio pulito e mai volgare, e con contiunue allusioni.
Alla fine si salva la terra con una chiusa sarcastica e dove il cuore vince su tutto. Un divertente connubio di emozioni e di argomenti, che strappa molte risate in platea; la fantasia è dunque un escamotage per vivere sia i giochi di potere, sia le perdite delle nostre coscienze, in quanto attaccate all’effimero. Possiamo così concludere che l’essenziale potrebbe rivoluzionare il nostro mondo: una vita meno condizionata, e formata da esseri pensanti, non influenzati dall’esterno, aiuterebbe a ricondurci a noi stessi, ad abbandonare sia le resistenze, sia un mondo artificiale.
Annalisa Civitelli
Foto: Civitas Creativa AC
Inciso
Il Nano Egidio, collettivo teatrale di attori e pupazzi, lo abbiamo già conosciuto al Teatro Trastevere in occasione dei Social Comedy Club (una domenica al mese, di cui gli ultimi due appuntamenti saranno i prossimi 9 aprile e 7 maggio). Marco Ceccotti, Francesco Picciotti e Simona Oppedisano, così, hanno trovato la loro chiave per interpretare il mondo di oggi. Al Teatro Studio Uno di Roma, dal 9 al 26 marzo, con il Nano Egidio, la trilogia – Una retrospettiva prematura, di Marco Ceccotti, per la regia del Nano Egidio, si è aperta una residenza artistica: il 9 e il 10 marzo, infatti, Una storia vera. Season one, ha aperto la mini kermesse; Batman blues2, è seguito l’11 e il 12 marzo; infine il Nano Egidio contro il male di vivere spesso incontrato – dal 16 al 26 – ha chiuso la trilogia.
Teatro Studio Uno
dal 9 al 26 marzo
Nano Egidio, la trilogia – Una retrospettiva prematura
di Marco Ceccotti
con Marco Ceccotti, Francesco Picciotti e Simona Oppedisano
regia Nano Egidio
luci Giacomo Cappucci e Camila Chiozza
Residenza 2016-17 Teatro Studio Uno
Una storia vera. Season one – 9 e 10 Marzo
Batman blues2 – 11 e 12 Marzo
Nano Egidio contro il male di vivere spesso incontrato – dal 16 al 26 Marzo
Quest’ opera di
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