Tom, Dick & Harry

Tom, Dick & Harry

Una commedia piacevole che permette al pubblico di assistere a due ore divertenti, grazie a scambi di battute esilaranti e ai colpi di scena dinamici. Le freddure, caratteristiche del tipico humor ingese, caratterizzano la performance rendendola fresca e colorata

Al Teatro San Genesio di Roma assistiamo, dal 15 al 20 di novembre, alla commedia in due atti Tom, Dick & Harry di Ray e Michael Cooney. Ray Cooney lo conosciamo per aver firmato anche Taxi a due piazze, Chat a due piazze (il sequel), e Se devi dire una bugia dilla grossa già rappresentati qui in Italia.

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Per la regia di Emilia Miscio, vede in scena Marco Petrino nei panni di Tom, Simone Giulietti in quelli di Dick, e Leonardo Bianchi, invece, interpreta Harry. Ambra Lucchetti veste i panni di Linda, Andrea Baldoffei, è l’agente Downs, e Flaminia Grippaudo interpreta Katerina. Il resto del cast vede Olimpio Pingitore interpretare il nonno di Katerina, Lidia Losito, è una perfetta Signora Potter, e infine, Simone Proietti Gaffi è Boris.

Per la prima volta rappresentata in Italia, la commedia inglese Tom, Dick & Harry, scritta nel 2005 da Ray Cooney e dal figlio Michael, è un inedito che la Compagnia Teatrale Sogni di Scena ha pensato di donare al pubblico per testare il livello di gradimento.

All’interno di un salottino si svolgono le varie vicende che vanno intrecciandosi con un lineare filo logico, per terminare con il classico lieto fine. La scenografia è composta da un divanetto e un tavolino sulla sinistra del palco; una poltroncina sulla destra. Tre porte si aprono nel salottino: quella della camera da letto; quella della sala da pranzo; quella della cucina; infine la finestra che affaccia sul giardino.

Tra equivoci esilaranti e dinamici, resi dai piani registici rapidi e ritmici, la storia vede molto movimento in scena, il quale non scombussola affatto l’andamento delle dinamiche, lasciandone comunque carpire il senso.

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La coppia Thomas e Linda stanno per adottare un bambino. La giornata convulsa, però, mette a repentaglio l’incontro con la Signora Potter dell’agenzia delle adozioni. I fratelli di Tom, Dick e Harry, entrano in scena con idee grandiose. Harry pensa di cambiare la vita della coppia, provando a far acquistare la casa dove vivono grazie a un escamotage, mentre Dick si presenta con due clandestini del Kosovo, whisky e sigarette da contrabbando. Un poliziotto scomodo, l’agente Downs, sempre presente nei paraggi, si intrufola all’interno delle situazioni, impicciandosene.

Non sveleremo qui la trama della commedia, ma ciò che risulta interessante esprimere è la piacevolezza e la leggerezza che ci rimanda, grazie al suo caratteristico humor inglese. Tutti gli attori mantengono una buona portata di voce, come anche la gamma espressiva viene accentuata dalle mimiche e dalla simulazione del dialetto albanese, con suoni onomatopeici.

Marco Petrino, che interpreta Tom, riesce a mantenere alta la sua concentrazione, e in qualità del personaggio principale tiene la scena molto bene, fino alla fine. Un plauso a Lidia Losito, la quale nei panni della Signora Potter riesce a caratterizzare il puntiglio inglese con maestria.

Dunque, uno spettacolo che potremmo definire colorato e divertente, grazie al quale si trascorrono due ore spensierate, evadendo dalla realtà.

Annalisa Civitelli

Foto: Riccardo Dell’Era

 

 

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