Una storia lunga ottanta anni quella del Teatro Brancaccio di Roma! Proprio per questo ritorna un classico, per festeggiare degnamente il compleanno d’eccezione. In cartellone uno spettacolo adatto a tutti e per tutte le stagioni è in scena dal 12 ottobre al 26 novembre, in cui il pubblico viene preso per mano verso un mondo immaginario fatto di musica, parole e recitazione
La rappresentazione ci giunge spensierata. Alla sua VI edizione la commedia musicale scritta da Garinei e Giovannini, con Jaja Fiastri, vede ora la ripresa teatrale per opera di Gianluca Guidi, che veste i panni del protagonista Don Silvestro, il parroco di un paese senza nome e fantastico.
Tutto ruota intorno ai personaggi princiapali: Clementina (Beatrice Arnera); Consolazione (Emy Bergamo); Totò (Piero di Blasio); Consalvo, il Cardinale; il Sindaco Crispino (Marco Simeoli); Ortensia, moglie del Sindaco (Francesca Nunzi); ed infine la “voce di lassù”, per la simpatica prestazione fuori campo di Enzo Garinei.
All’interno di una scenografia rotante ed in costante movimento (dal progetto originale di Giulio Coltellacci), completamente costruita il legno, le azioni si svolgono al millimetro: nulla è infatti fuori posto, bensì è tutto studiato alla perfezione. Si vivono dunque ambienti esterni ed interni supportati da elementi di video grafica assai suggestivi.
Sin dal principio, l’intento dei due autori è stato quello di raccontare ciò che si nasconde dietro la perfidia umana. Tant’è che, mediante escamotage sarcastici, emergono metafore simboliche e significative. Oggi lo spettacolo viene riproposto fedelmente a come lo hanno ideato Garinei e Giovannini. Dio chiama il sacerdote raccomandandogli di costruire una nuova Arca, quindi di abbandonare il paese, perché promette il secondo diluvio universale, per annegare tutti di nuovo.
A pensarci bene ci induce a riflessioni spontanee: vengono chiamate in causa l’accoglienza, la fratellanza, la condivisione, l’accettazione e il cambiamento che, inevitabilmente, dialogano con il senso di unione e il trionfo dell’amore, affinché vivere felici.
Sintomatica è la goliardia in scena la quale unisce più arti insieme: canto, musica e recitazione si fondono alle coreografie di Gino Landi e all’omegeneità dei costumi, dai colori sgargianti ai pastello, a quelli più tenui. L’idea di ripopolare la terra è senza dubbio un ricominciare daccapo – nel bene – ma soprattutto è credere ancora nei valori e nella religione.
Le musiche curate da Armando Trovajoli vivono di vari ritmi: dai melodici ai sincopati, dal jazz alle nounce pop, soul, che distinguono le composizioni tutte suonate dall’orchestra dal vivo, e soprattutto lasciano canticchiare il motivo principale che dà il titolo alla pièce, “Aggiungi un posto a tavola”.
La commedia dai registri comici dunque ci cattura, sebbene duri tre ore e subisca dei momenti di lentezza. Tutti gli artisti si esibiscono in modo eclettico: Simeoli si distingue per la sua simpatia, l’Arnera, invece, esprime bene la sua ingenuità e il suo primo sentimento, Guidi è sempre riconoscibile e professionale, mentre tra le voci spicca quella dal timbro armonico e nitido di Francesca Nunzi.
Annalisa Civitelli
Teatro Brancaccio
dal 12 ottobre al 26 novembre
Aggiungi un posto a tavola
commedia musicale di Garinei e Giovannini
scritta con Jaja Fiastri
liberamente ispirata a “After me the deluge” di David Forrest
musiche Armando Trovajoli
regia originale Pietro Garinei e Sandro Giovannini
ripresa teatrale Gianluca Guidi
con Gianluca Guidi, Emy Bergamo, Marco Simeoli, Beatrice Arnera, Piero di Blasio e Francesca Nunzi
direzione musicale Maurizio Abeni
coreografie Gino Landi
scenografie – progetto originale Giulio Coltellacci
adattamento scenografico Gabriele Moreschi
la “voce di lassù” è di Enzo Garinei
con orchestra dal vivo
costumi e disegni originali Giulio Coltellacci
adattamento Francesca Grossi
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