Amoti
Dal 10 ottobre al 17 dicembre al Teatro storico di Roma, il Belli, va in scena la XVI edizione della rassegna Nuove frontiere della scena britannica. Il 14, 15 e 16 novembre “Limoni Limoni Limoni Limoni Limoni” , dall’opera di Sam Steiner, è un’ottima trasposizione ed un esempio di teatro ben fatto
Partiamo da un assunto. Andare a teatro ogni tanto ha i suoi perché, e non solo per gli spettacoli a cui si assiste. In sala, seduti attendiamo l’inizio della rappresentazione. Inaspettatamente alcune celebrità entrano per vedere la pièce, ed è lì che Alessio Boni abbaglia con il suo charme.
A parte questo piccolo dettaglio, “Limoni Limoni Limoni Limoni Limoni” ci mette di fronte ad uno spaccato reale, il quale ci fa riflettere seriamente sulla riduzione delle parole da usare giornalmente e sull’impoverimento delle nostre personalità.
Per la regia di Alessandro Tedeschi l’insieme vive un ritmo serrato che mai annoia lo spettatore, ed in cui Loris Fabiani e Elisa Benedetta Marinoni recitano e sublimano la situazione contestualizzata con energia ed un’intensa espressività.
Cosa accadrebbe se in un Paese si approvasse una legge che costringerebbe al silenzio e al solo uso di 140 parole al dì? Da qui si dipanano una serie di scene dal registro sarcastico, drammatico e in cui l’intera collettvità si sente chiamata in causa.
Bernadette e Oliver, l’una avvocato, l’altro musicista, provano così a conoscersi. Diverse sono le chiavi di lettura, infatti l’esibizione si basa sull’alternanza di piani registici: le conversazioni normali si accostano a quelle convenute e fatte di numeri – si contano quante parole sono rimaste al termine della giornata – nelle quali ci si riconosce un po’ robotici e veloci, vivendo di fatto freneticamente.
Il giovane protagonista manifesta, poiché è contro la legge che potrebbe essere ratificata, aprendo in questo modo al sottotesto politico e sociale assai limitativo della democrazia, descrivendo mondi opposti: i proletari ed i ricchi, quasi come i due interpreti, che vestono in modo elegante lei, in modo casual lui.
Con la polarizzazione globale, dunque, si perdono gli avverbi qualitativi, i primi ad essere eliminati. Le abbreviazioni, il formulare nuove locuzioni, il codice morse, l’inventare nuovi modi di dire, il cantare in silenzio ed il contatto visivo, suppliscono alle nuove relazioni, quelle che invece di essere considerate evoluzione, portano verso l’involuzione, in cui il corpo diventa anch’esso linguaggio.
“Limoni Limoni Limoni Limoni Limoni” si lascia così guardare con intensità rimanendo impresso nella nostra mente come un pugno allo stomaco. Di forte impatto dunque, speriamo di non prenderne esempio per “diminuirci“, ma bensì per crescere sia dal punto di vista dei lemmi, sia dal punto di vista dell’anima.
Annalisa Civitelli
TREND
nuove frontiere della scena britannica – XVI edizione
rassegna a cura di Rodolfo di Giammarco
10 ottobre – 17 dicembre 2017
Teatro Belli
14 / 15 / 16 novembre
Lemons, Lemons, Lemons, Lemons, Lemons
di Sam Steiner
traduzione Matteo Curtoni e Maura Parolini
regia Alessandro Tedeschi
con Loris Fabiani e Elisa Benedetta Marinoni
costumi Luappi Lab
disegno luci e scene Davide Coppo
illustrazione Silvia Trappa
produzione Bottega Rosenguild
Quest’ opera di
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