Lo inferno

Il girovagare della vita

“Tutto questo fingere di esistere per qualcosa…non ti verrebbe voglia di ammazzarti con le tue stesse mani?”. Spettacolo affascinante, il quale sviscera le preoccupazioni metafisiche sul senso dell’esistenza e sulla possibilità di salvezza dalla dannazione

3-logoLivingstone Teatro, compagnia di ricerca di Torino, porta in scena per il Fringe Festival di Roma Lo Inferno, spettacolo scritto e interpretato da Claudio Sportelli con Nathalie Bernardi. Volutamente ispirato alle atmosfere di Giorni Felici di Samuel Beckett, è ambientato in uno spazio sospeso dove i due anziani protagonisti, una coppia innominata di sposi, vivono ripetendo sempre le stesse vuote azioni e interrogandosi sull’esistenza che conducono.

Lo ammettiamo immediatamente: Lo Inferno non è di semplice comprensione. Esso si snoda prendendo in prestito le ambientazioni del teatro dell’assurdo e ne sviscera le preoccupazioni metafisiche sul senso dell’esistenza e sulla possibilità di salvezza dalla dannazione.

Come ammette il protagonista: “tutti noi chiediamo la soluzione, il senso delle nostre vite…ma non ne conosciamo il motivo”. Persino l’esercizio di interrogarsi sull’esistenza è vano: i due ci provano, ma finiscono solo per muoversi circolarmente senza trovare una direzione.

1-logoLa donna, annientatasi nel pensiero del marito senza prendere il coraggio di averne uno proprio, agisce la propria esistenza gettandosi in un mare di ricordi nei quali si crogiola come fosse una bambina. E proprio come una bambina si ingozza di caramelline che si saprà poi essere psicofarmaci, nell’intento di annullarsi.

Si muove come una bambola, sciorinando cantilenanti nonsense con fare leggero. Eppure, nel momento in cui comprende di voler esistere ed essere felice chiedendo un figlio all’uomo e tentando di divincolarsi dai suoi indottrinamenti, egli le tarpa le ali arrivando all’atto estremo.

5-logoEntrambi hanno la possibilità di esistere, ma in fondo non la vogliono perché hanno paura della vita. Vita che andrà avanti comunque e che per non essere vissuta appieno è finta e recitata: “l’inferno è all’interno di qualcosa di giocoso e interpretato”, dicono.

 

Lo Inferno è, nella sua complessità che non ci stanchiamo di sottolineare, uno spettacolo decisamente affascinante che gode di una buona regia. I due bravi attori, Claudio Sportelli e Nathalie Bernardi, mostrano in scena una consolidata esperienza e un affiatamento che fanno scorrere la pièce senza esitazioni. Speriamo di rivederli ancora.

Maurizio De Benedictis

Foto: Civitas Creativa AC

 

 

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